Annamaria Zecchin risponde ad alcune importantissime domande per capire meglio quello che sta cambiando nel mondo della progettazione.
Sai cosa si intende con Digital Twin? Come si lega il Digital Twin con il Buildings Information Technology? Scoprilo leggendo l’intervista!
S. Cosa si intende con Digital Twin?
A.Z. Per Bentley Systems un Digital Twin è la rappresentazione digitale di un asset fisico, processo o sistema che ci permette di comprendere e modellare le sue performance.
I Digital Twin sono continuamente aggiornati con dati provenienti da diverse fonti ed è proprio questo aspetto che li rende unici rispetto a modelli statici che vediamo da sempre realizzati in 3D per il BIM.
I Digital Twins per nuovi asset provengono di norma da un ambiente tridimensionale specifico per il BIM ma che in seguito possono essere ‘aumentati’ con una scansione della realtà circostante. Infrastrutture ed edifici esistenti possono essere modellati con la fotogrammetria o il laser scanner per fornire la ‘reality mesh’, ovvero la realtà nella sua forma tridimensionale virtuale. Oppure si può creare l’ambiente esistente anche tramite gli strumenti BIM.
S. Digital Twin come evoluzione del BIM?
A.Z. Il termine Building Information Modelling (BIM) è ormai in uso da circa 20 anni e come spesso succede con i termini, è diventato un elemento meno distintivo rispetto a qualche tempo fa. Infatti attualmente nuovi strumenti e tecnologie stanno rivoluzionando termini e strategie di marketing e nel nostro ambiente in qualche modo il concetto di Digital Twin ora ha preso il sopravvento.
Mentre il BIM è un processo in cui il tutto si risolve con la realizzazione di un modello tridimensionale di un progetto (sebbene i confini siano ben più ampi), in sostanza il Digital Twin prende questo modello e lo ‘aumenta’ con altri dati per eseguire simulazioni di performance e programmazione di manutenzioni lungo tutto il ciclo di vita dell’edificio o dell’asset post-construction.
A parole tutto ciò può sembrare semplice. Tuttavia ciò che si progetta su carta non sempre è esattamente uguale a ciò che diventa nella realtà reale e i processi costruttivi virtuali non sempre corrispondono alle fasi di lavorazione reali ma alla luce di queste intenzioni un ‘digital twin’ non può essere un ‘gemello virtuale’ se non combacia con il suo corrispettivo.
S. Ma se arriviamo a questo livello di accuratezza, il modello digitale e il suo omologo reale come possono interagire?
A.Z. E aggiungo: per essere un vero Digital Twin, l’omologo reale deve essere connesso ‘live’ attraverso i sensori dell’IoT (Internet of Things) o potrebbe essere sufficiente aggiornare il modello ogni paio di mesi per monitorare ed adattare le modifiche in atto? In questo momento i quesiti sono molteplici e chi si occupa di queste tecnologie spesso azzarda aggrapparsi alle mode del momento offuscando il significato originale con cui questo termine era stato coniato.
Bentley Systems ha fatto del Digital Twins uno dei suoi cavalli di battaglia dell’ultimo anno. Il messaggio è giunto chiaro dall’ultima conferenza plenaria datata 2019 (Yearre e In Infrastructure (YII) Conference a Singapore) in cui il messaggio globale era concentrato su come stabilire i flussi operativi per determinare i Digital Twin e su come utilizzare questi dati coinvolgendo ogni sorta di progetto, architettonico, impiantistico, di infrastrutture e trasporti.
S. E quindi, come si concretizzano queste intenzioni?
A.Z. Bentley ha espresso chiaramente come la combinazione di dati CAD, GIS, BIM e scansioni, per produrre un Digital Twin, possa aiutare ad esprimere e simulare le performance del mondo reale quando in combinazione con i sensori IoT. Per Bentley System i Digital Twin sono preponderanti nell’effettiva utilità di fornire benefici ad operatori e gestori degli asset.
Ovviamente questi dati costituiscono un ‘gemello’ solo se continuamente sincronizzati e se si mantiene una cronologia digitale accurata lungo tutto il ciclo di vita. In questi ultimi anni abbiamo visto Bentley pesantemente focalizzata nell’intensificare la ricerca di tecnologie volte a riprodurre la realtà circostante come la realizzazione di mesh a partire da restituzioni fotogrammetriche e laser scanning. Ora esistono le tecnologie e i servizi adatti a ‘catturare’ ad un livello di dettaglio sufficientemente accurato edifici e città e a riconvertirli in ‘Reality Mesh’. Utilizzando queste tecnologie e i servizi iTwin – una piattaforma per gestire e utilizzare i digital twin nelle infrastrutture – è possibile mantenere sincronizzati il modello BIM originale e la realtà ‘virtualizzata’ tramite mesh dell’ambiente esistente.
S. IModel e Digital Twin, che relazione hanno?
A.Z. Da sempre Bentley è sempre stata attenta all’interoperabilità e anche ora guarda alle risorse open per sviluppare il concetto di digital twin attraverso le librerie opensource iModel.js che sono state sviluppate per essere facilmente integrabili con altre applicazioni. Per definizione una libreria iModel.js è un contenitore per ogni sorta di dato proveniente da ogni tipo di applicazione. Quando utilizzata con iModelHub, le applicazioni grafiche (tra cui Revit di Autodesk) possono contenere tutte le modifiche effettuate attraverso tutte le fasi di realizzazione del progetto, dando forma a come si realizzerà.
iModel.js può anche gestire modelli molto vasti e ciò risulta fondamentale per identificare il mercato di riferimento per le tecnologie Digital Twin: ad esempio tutto ciò che riguarda i trasporti (strade e ferrovie), dove modelli molto estesi sono all’ordine del giorno.
Anche le infrastrutture civili sono possibili ambiti di espansione per i Digital Twin, dove l’uso di droni e AI possono essere utili ad individuare punti critici per poi mantenere aggiornati i ‘gemelli virtuali’.
In edilizia, edifici commerciali e siti industriali e residenziali possono essere altri sbocchi possibili.
E infine l’urbanistica è un altro buon esempio, dove la modellazione del territorio può risultare utile ad individuare l’andamento di sistemi contestuali come l’approvvigionamento idrico sul territorio.